Il leader dello streaming audio Spotify ha acquistato una pagina pubblicitaria del Global Music Report, la “bibbia” dell’industria che IFPI pubblica ogni anno, per celebrare il numero dei suoi abbonati.
Ma un’altra pubblicità, proposta dal competitor Amazon Music, era completamente diversa. Sopra all’immagine del suo Echo speaker, l’azienda ha scritto sei parole: “Don’t stop thinking about tomorrow”, non smettere di pensare al domani. Se davvero Amazon ha visto giusto, le etichette discografiche hanno di che preoccuparsi. Le mosse dell’azienda di Jeff Bezos, infatti, suggeriscono che in futuro la musica potrebbe non essere più fra le priorità dei consumatori.
Tutto questo è evidente anche perché Amazon Music ha appena investito 300 milioni di dollari per acquistare Wondery, un’azienda che si occupa di creare podcast. L’operazione di Amazon è in parte ispirata a quella della concorrenza. Negli ultimi due anni, Spotify ha speso più di 800 milioni di dollari in aziende che si occupano di podcast (200 milioni per Megaphone, più i 100 per l’esclusiva di Joe Rogan). In un anno, l’operazione ha fatto raddoppiare il valore delle azioni di Spotify e anche l’impatto sui dati di ascolto è stato potente: nel terzo trimestre del 2020 il 22% degli utenti attivi della piattaforma si è interessato ai podcast. Sono più di 70 milioni di persone.